Mi sedetti vicino al molo, ad aspettarla. Guardai il mare e la piccola imbarcazione che veniva scaricata. I marinai, sembravano imprecare in francese e gli scaricatori rispondevano, ai presunti insulti, in dialetto genovese. Parevano, comunque, capirsi. Mi invase un forte senso di tranquillità, come se tutto quello che avevo passato, fosse ormai passato. Le notti diventavano giorni ed i giorni diventavano notti. Stavo perdendo il tempo. Mi voltai verso un vecchio, poco lontano, vestito di bianco. Aveva l'aria di uno, che non aveva più nulla da chiedere alla vita. In quel momento lo invidiai. Lei arrivò, nel suo solito ritardo. Era pallida, ma sorrideva. Di un sorriso malinconico. E capii, che il nostro amore era tutto lì, in quel sorriso, che sbarrava ogni porta del cuore.
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