Chissà, magari un giorno
Chissà, magari un giorno, sentirò il richiamo insistente che proviene dal profondo del cuore e ascolterò tutto quello che la mia anima, ferita e tradita, vorrà urlare.
Magari riuscirò a fermare i mille pensieri che svolazzano nella mia mente e crolleranno quelle barriere che ho eretto a difesa del mio essere più intimo. Raccoglierò pezzi di vita e frammenti di me che lentamente torneranno davanti ai miei occhi, come scene di un vecchio film nascosto nella polvere e nella penombra del tempo che passa.
Curerò quelle ferite mai rimarginate con piccole gocce di inchiostro, che corrono veloci sul bianco vergine della carta, tracciando e ricostruendo, disegnando e traducendo in parole ciò che adesso è solo sensazione di disagio e dolore, al quale il presente non sa dare né forma né dimensione e, come uno spiritello, appare nei momenti di solitudine per scomparire quando l'amore vince l'odio, la collera e la violenza che sono stata costretta a subire.
Forse il mio cuore inizierà a correre veloce e irregolare e il mio corpo diventerà rigido e teso rivivendo quel dolore che adesso è anestetizzato dalle poche briciole di serenità che sono riuscita ad ritagliarmi e che mi permettono di continuare ad essere donna e mamma.
Chissà, magari un giorno riuscirò a curare le mie sofferenze, mentre la penna tinge il foglio tracciando le linee della mia vita, fino a che riuscirò a passare oltre la sofferenza ed a essere orgogliosa osservando le cicatrici di una donna che, malgrado tutto e tutti, non si è arresa.
Composto giovedì 27 novembre 2014
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