Danang, Vietnam, Gennaio 2015

...al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui, sulla spiaggia: non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo, tempo che passa. E basta!
Quel giorno, il primo dell'anno, c'era qualcosa di speciale nello stare semplicemente lì, affacciato su quella plateale tempesta, senza fare nient'altro che respirare ed esistere. Nessuno scopo. Se gli scogli avessero avuto il dono della parola avremmo potuto scambiare quattro chiacchiere; non che fosse necessario, ma sarebbe stato interessante sentire cos'avevano da dire.
Nell'aria che sapeva di pulito, di acqua fredda e salmastra, un'emozione che sembrava quasi malinconia, ma che era più simile a una felicità compressa, si era impadronita di me: è proprio vero, il paesaggio altro non è che uno stato d'animo.
Quello non era un luogo, quello era una dichiarazione di intenti, una convergenza del tempo e dello spazio venuti ad incrociarsi proprio in quei momenti di questa mia vita che, bene o male, coincide pure con la mia esistenza.
Un futuro ce l'ho, o perlomeno lo dovrei avere, che forse verrà e che forse mi asseconderà. Altrimenti, in una eventuale impossibilità di disporre di un felice avvenire, sarebbe bene ... [segue »]