Perso nella pineta
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È buio. Non si vede niente e intorno a me c'è la guerra. Il cielo ruggisce come se dovesse rovesciare il mondo intero nell'abisso. Proiettili d'acqua cadono su di me: uno dopo l'altro, testardi, non si stancano di colpirmi. È una raffica continua. Sento freddo. I vestiti pesanti, completamente inzuppati di pioggia, aderiscono completamente al mio corpo: è una nuova pelle e io mi sento nudo. Con la mia nuova muta cerco di farmi strada strisciando lungo lo spazio attorno a me. A volte mi sembra di scontrarmi con una ruvida corazza. Altre volte le mie mani incontrano lame taglienti. I miei piedi sono trattenuti da dure corde. E cado e mi rialzo. E cado e mi rialzo.
Non è sempre buio. Per fortuna i lampi nel cielo mi permettono di prendere coscienza di ciò che mi circonda. Brevi bagliori ma utili ad orientarmi. Piccole istantanee che mi guidano nell'impervio cammino. Qua e là si stagliano davanti a me alti tronchi. Faccio qualche passo e mi appoggio alla loro scabra corteccia. Porto lo sguardo verso l'alto: le loro chiome si agitano, infastidite dal pianto incessante del cielo. Guardo verso il basso: oscuri cespugli qua e là si frappongono ai miei ... [segue »]
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