Il pendolare
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Oggi, per Giovanni, è l'ultimo giorno di lavoro da pendolare, la notte è stata insonne, l'ha trascorsa a pensare. È già mattino e la sveglia sta per suonare, ma la sua mano è lesta a spegnerla, prima che inizi a squillare. Questa mattina non intende svegliare sua moglie, farla alzare; la lascia quindi riposare. Si alza senza far rumore e, con la consolidata ritualità degli anni, colazione in cucina con cornetto e cappuccino mentre, posato sul tavolino, vi trova già pronto il panino, per l'intervallo del mattino, che s'appresta ad infilar dentro la borsa, insieme a due bottiglie di spumante, che aprirà con i colleghi, per festeggiare l'ultimo giorno di lavoro. Esce da casa come ogni mattino, cinquant'anni di giorni tutti uguali! Inforca la bicicletta, per dirigersi alla stazione, in sosta nel cortile. Percependo dentro una forte emozione, nel salire sul quel treno regionale, rievoca il ricordo del suo primo mattino, di quando era ancora ragazzino e vi era salito per andare alla scuola comunale. Puntuale arriva il treno e, come tutti i giorni, è sempre pieno e, in piedi è obbligato, a questo viaggio è abituato! Incontra i soliti colleghi, un saluto muto con un cenno del capo, non ... [segue »]
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