Percezioni viaggianti


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...d'ospedale. Il mio corpo era pieno di tubi e respiravo sempre più a fatica. Avevo la sensazione di soffrire da troppo tempo. Smettere fu una liberazione. Mi sentii risucchiare, non saprei dire dove. L'unica cosa certa era che non soffrivo più. Sentivo qualcosa trascinarmi via sempre più in fretta in un turbinio di emozioni e luci fino a ritrovarmi in un tunnel lungo e buio. Nulla si crea e nulla si distrugge. Tutto mi girava intorno eppure non vedevo niente. Toxicity era sempre più incalzante. Nulla si crea e nulla si distrugge. Pensieri non miei continuavano a ripetersi nella mia mente. Avevo un corpo? Avevo una mente?
Improvvisamente mi fu tutto chiaro. Se avessi avuto dei riferimenti temporali avrei giurato che quella percezione di comprensione così totale fosse durata non più di un attimo, ma il tempo non esisteva. Poi un flash accecante e mi ritrovai in un liquido.
Ero in un posto buio ma rassicurante, caldo. Più in alto, appena sopra la mia testa, c'era un punto di luce verso il quale mi sentivo sempre più attratto. Fu allora che dimenticai chi ero. Dimenticai Estella. Dimenticai tutte le vite che avevo vissuto. Dentro di me sentivo solo una voce che ... [segue »]
Composto nel aprile 2006

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    Riferimento:
    Racconto breve premiato al concorso "Parole in corsa" del 2006.

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