Scritto da: Isabella Pojavis

Contrario

Seduta sul soffitto a testa in giù ripensavo ai miei libri preferiti, quando fate ed elfi incontravano draghi sputa fuoco e vecchie streghe matte. Il tempo in cui il male lottava contro il bene nella mia fantasia, ma sempre senza alcuna speranza di vittoria.
Le mie trecce puntavano al pavimento sottostante, penzoloni e danzatrici: erano allegre. Decisi così di chiudere il libro e di iniziare a leggerlo all'indietro, magari stavolta sarebbe stata la vittoria del bene a scatenare la rabbia del male ed a crearlo, e forse avrebbe cambiato anche la morale. Magari avrebbero chiesto, ma perché mai gareggiamo? O forse il male sarebbe diventato bene e viceversa. Scesi così dal letto, era molto più comodo leggere da sdraiati su quel morbido materasso, e spensi la luce per poter osservare meglio gli occhi del mio gatto mentre lui iniziava la lettura. Quando fu alla seconda pagina, io ero già sveglia da tempo, e sveglia sognavo quelle trecce all'ingiù in un mondo capovolto, mentre una ninna nanna usciva dalle mie orecchie ed incontrava la bocca del coccodrillo sotto al letto.

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