C'era una volta
Vedere dei bambini giocare in un prato rievoca in me ricordi di un passato lontano. Ricordo delle partite a calcetto nel campetto della Chiesa e gli attimi di fibrillazione per la composizione delle squadre. C'era sempre una logica in quella composizione e la scelta non era mai casuale. I primi ad essere scelti erano sempre i più forti, quelli definiti i migliori del gruppo o che sapevano giocare meglio, poi si sceglievano gli amici, gli amici degli amici e infine, quando le squadre erano già complete venivi scelto tu, il più scarso di tutti. Il tuo ruolo era quello del segnalinee, troppa grazia fare l'arbitro, era un compito per persone più importanti per cui venivi relegato al compito del segnalinee pronto però ad entrare in campo come sostituto solo se qualcuno sfortunatamente avesse subito un infortunio. Vedevi persone zoppicare invece che correre, rialzarsi solo su di una gamba, sputare denti ma continuare a giocare pur di non farti entrare, e tu continuavi a sventolare la tua maglietta attaccata al ramo ogni volta che la palla usciva, perché almeno quel ruolo non te lo toglieva nessuno.
Composto domenica 20 maggio 2018
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