Di melanzane e speranza
Esco un attimo in giardino alla ricerca di qualche fogliolina di origano che dia una spintarella fresca a quelle melanzane impettite come soldatini ligi al dovere, austeri - un'idea d'olio, giusto una goccina per illudersi d'essere sul serio a dieta. Esco come se evadessi da galera, eppure sono dentro casa mia; oggi è uno di quei giorni trascorsi rintanata tra quattro mura. La luce, il cielo a tratti conturbato come l'umore, sono entrati dalle finestre, dalla porta che si apre e si richiude sui passi altrui; io non ho voglia di cedere al corteggiamento. Ma stasera, in quella fuga lesta, la vita mi ha circuita nel violetto del crepuscolo che si affaccia, mi ha blandita con un profumo lieve lieve di fiori pronti per presentarsi sul proscenio, con l'odore di verde tenero; mi ha fiaccato ogni resistenza quella luce riluttante ad arrendersi all'orologio. Stringo in pugno un mazzetto odoroso, guardo ad ovest il rosso del sole che corre a tuffarsi nel mare lontano. Penso mille cose e nessuna, melodrammatica mi dico che tornerà, in qualche modo, quello che eravamo.
Torno in cucina con il mio bottino, dalla porta accesa del forno le fettine smunte occhieggiano imploranti... cedo, le mie melanzane si meritano un buffetto di sapore in più, un pomodorino fresco, un tocchetto di candida mozzarella e sopra, la fogliolina che mi ha strappato dall'inerzia di questo non lunedì. Toh, è scappato fuori un tricolore! Sarà di buon auspicio.
Composto sabato 4 aprile 2020
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