Prima non sapevo farmi togliere il fiato, perché ritenevo l'amore troppo folle per concepire di lasciarmi andare e perdere la ragione. Poi, all'improvviso, mi ritrovai senza fiato e ragione, ma non mi innamorato, ero solo e semplicemente malato, in un letto d'ospedale, senza sapere se il domani mi avrebbe regalato una seconda possibilità. Ho promesso a me stesso che, se mi fossi svegliato tornando alla mia vita di sempre, mi sarei innamorato di qualsiasi cosa, anche di quelle che ritenevo più stupide, che non mi sarei perso un tramonto, che non avrei più rinunciato a sorridere, che mi sarei lasciato andare in un milione di abbracci fino a farmi consumare le braccia. Ma il buio non voleva andarsene e ormai avevo perso la speranza. Un giorno, finalmente, sognai un angelo. Era strano, non aveva le ali ma era vestito di bianco, potevo vederne solo gli occhi, che mi osservavano con dolcezza. Poi capii che non ero morto, ma ero di nuovo sveglio e di fronte a me avevo un dottore, che si era impegnato giorno e notte per darmi la mia famosa seconda possibilità. Ho deciso di iniziare subito con un sorriso, il migliore dei miei sorrisi, perché da lui avevo ricevuto il più grande dei regali che si possano ricevere.
Composto giovedì 9 aprile 2020
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti