Scritto da: Antonio Belsito

Lacrime


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...proprio e giunge una strana sensazione di stretta al cuore.

Si piange.

Arrivano i libri, i compiti, si susseguono diari e penne, note e annotazioni.
Si "stecca" a qualche interrogazione, si litiga col compagno di banco, si corre verso casa perché a scuola ci si è sentiti un po' soli.

Pianti.

Sono sguardi che inseguono rossori o rossori che colorano sguardi: "è quella della iii e... mi piace da morire!" – esclami nel seguirla senza farti accorgere.
A un tratto, lei si gira, tu ti mummifichi, lei si avvicina, tu cerchi di allontanarti ed è un bacio.
Non riesci neanche a guardarla negli occhi e corri fuori dalla scuola per allontanarti il più possibile.
Il cuore non vuole fermarsi, mentre pensi quanto sarà difficile - l'indomani - ritrovarne lo sguardo.
Comunque, cerchi il suo bacio, scorrendo con la mano sulla tua guancia e ti emozioni.

Lacrime.

Lacrime, anche, quando un giorno di pioggia – uscendo da scuola – il papà del tuo compagno di banco ti dice "se fossi arrivato prima, ti avrei accompagnato a casa, ora sono pieno!" E tu – boccheggiando nella pioggia copiosa – cammini a testa bassa lungo il marciapiede, rasentando i muri.
Piangi perché vorresti raggiungere i tuoi amici al mare o vorresti che venissero loro a casa.
Sono foto, scritte alla lavagna, baci e abbracci: si è maturandi e si ha paura della felicità di diplomarsi.

Sono lacrime congiunte.

Ti fermi, apri la finestra, e il tuo sguardo si perde nel cielo azzurro.
Torni, stai per chiudere la finestra, e il tuo sguardo si perde tra stelle sorridenti.
Ti butti sul letto e sono occhi lucidi.

Piangi e quelle lacrime ti riempiono.

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