Il vecchio e la ragazza
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...panorama, ricco di poesia, di suggestione. Ma lui, era talmente soggiogato dalla sua solitudine, da non riuscire a gustare neanche quello scenario. Pensò, nel tentativo di distrarsi, alla sua gioventù, si ricordò di quando era giovane, forte e bello. Si vide ritratto col pensiero, in una fotografia con l’aspetto vigoroso che aveva allora. Attimi di esistenza vissuta e mai più ripetibile, affidandosi alla memoria, sembravano tentare ancora un momento di vita. Ma la nostalgia che ora si univa alla già presente solitudine, lo stava cominciando ad assalire. Decise allora di affidarsi alla compagnia del fumo d’una sigaretta. Sfilò dalla tasca dei pantaloni con la mano l’accendino, si portò in bocca una sigaretta, l’accese e fu un vero delitto preferire il fumo all’aria fresca e salubre di campagna, in quell’ora del giorno. Ma Mosè, alla sua salute, teneva ben poco. Appena arrivato in città si sentì salutato da chiunque l’incontrasse. “Ciao Mosè, come mai a piedi, si è guastato il motorino?”. E lui rispondeva: “No! Ogni tanto fa bene camminare a piedi”. L’altro annuì e aggiunse: “Sì vero, però dovresti levarti anche il vizio delle sigarette”. Mosè riprese il suo cammino strano e senza meta.
“Mosè?”, lo chiamò un altro, “ti ... [segue »]
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