Scritto da: Concetta Antonelli

Autostop


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...gli occhi del ragazzo brillano - sono capace di guadagnare senza chiedere niente a nessuno! Tanto meno a quello stronzo...
l'uomo alza un sopracciglio...
- Tuo padre? - fa
- No, l'amante di mia madre... ma non sono fatti tuoi... - il ragazzo è un po' turbato, sembra pentito delle parole sfuggite.
- Tanto non ti conosco! - sorride l'uomo - Si parla meglio con gli sconosciuti... E ora che fai, la punisci scappando via?
- Tanto a lei non importa... ha il suo bello...
- E tuo padre?
- Andò via quando ero piccolo... neanche a lui gliene è fregato niente di me...
- Mmmm... capisco. - L'uomo guidava con noncuranza.
A un tratto prese una deviazione, si inoltrò per una strada che portava alla periferia di un paese.
Si fermò.
- Scusa - disse al ragazzo - ho bisogno di pochi minuti per fare qualcosa che rimando da troppo tempo... ci sono dei cd, ascolta la musica se vuoi...
Scese e si inoltrò dopo la curva.
Passò mezz'ora.
Il ragazzo si era stufato, scese dall'auto e si inoltrò dopo la curva alla ricerca dell'uomo.
Entrò nel piccolo cimitero e camminò tra le tombe curate, fino a raggiungerlo.
Stava in piedi davanti ... [segue »]

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    Scritto da: Concetta Antonelli

    Commenti

    2
    postato da , il
    Alessandro, certo che è un racconto, anzi, un raccontino.
    Sulle parolacce hai ragione, ma credo verosimilmente che un ragazzo si sarebbe espresso così.
    Grazie per la sosta e l'attenzione.
    1
    postato da , il
    più che una poesia è un racconto... le parolacce poi...! va bè che siamo in tempi "moderni" ma nella poesia non credo saranno mai opportune

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