La rondine
In un giorno di pioggia ho trovato una piccola rondine, era infreddolita, ferita, affamata.
L'ho presa tra le mani e l'ho messa sotto la giacca. L'ho portata via con me.
L'ho riscaldata, l'ho curata, le ho dato da mangiare. Le ho insegnato a volare. Le ho insegnato a vivere, a cavarsela.
Così la mia rondine è cresciuta e si è fatta forte. È divenuta sicura. Non era più quella fragile creatura che fu una volta.
In un giorno qualunque è sparita, si è persa nell'orizzonte.
Dico che era un giorno qualunque perché io non ero preparata all'evento; ma lei... lei era pronta, pronta per spiccare il volo verso l'ignoto.
Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma mi ero affezionata. Ero io ora ad essere bisognosa dei suoi cinguettii.
Ma lei è volata via lo stesso.
Non tornerà più, lo so.
All'inizio non l'ho presa bene, devo essere onesta. Poi ho pensato che infondo ero contenta così, perché lei avrebbe trovato la sua felicità. E questo a me bastava.
Ora ogni volta che vedo una rondine librarsi nell'aria... penso alla mia. Ormai non è più con me e non riuscirei nemmeno più a riconoscerla tra tante.
Ma il suo ricordo so mi accompagnerà per sempre. E mi piace vivere e gioire di questo!
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