Scritto da: Concetta Antonelli

L'isola che non c'è


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...al gattino rosso: il latte! E aspetterò qui finché non ricompare! Tu vattene... tanto non mi credi..." sentore di pianto e rabbia nelle sue parole.
Maria era incerta, ma anche spaventata e decisa a non lasciarlo solo.
Senza una parola si accoccolò sull'erba, lo abbracciò e disse "Aspettiamo insieme".
Ed erano bellissimi, una mamma e un bambino, una ciotolina azzurra e una bottiglia di latte, il fiume vecchio che sapeva tante verità e le zanzare che ronzavano e non pungevano, paghe di quella umida aria serale.
Il sole tramontava, una luna pallida e arancione venne a specchiarsi nella corrente, un albero folto dalla riva opposta, mandò la sua ombra sull'acqua che subito apparve come un ponticello azzurrognolo e un gattino rosso, tenero e ronfante, sbucò dal buio e strusciandosi a Memo ebbe la sua ciotolina di latte.
Rideva Maria e gli occhi di Memo splendevano e il micino si mise pancia all'aria e inseguì giocando i grilli e una piumetta leggera che il vento spostava e... e l'ombra di quell'Isola-che-non-c'è era piena di sogni e d'amore in quella notte di luna.

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    Scritto da: Concetta Antonelli
    Riferimento:
    C'è un topic sul forum di PensieriParole che mi ha sempre ispirato. Riflessioni e poesie, e si intitola "l'isola che non c'è".
    Dedica:
    A tutti coloro che sanno fare dell'amore un dono.

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