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La matita percorre l'orlo dell'occhio.
Che strani i trucchi, che cambiano ciò che sei.
Alcuni dicono che diventi più bella se ti trucchi, altri sostengono perfino che siano una maschera.
Ma non mi stupisce questo.
La mia immagine...
No, nemmeno questo mi stupisce più.
Quando si sta male si osservano gli occhi, si truccano, poi si passa ad analizzare l'immagine, la si coglie in tutti i suoi movimenti...
Infine si cerca di passare da ciò che risiede all'esterno per arrivare a ciò che si prova all'interno, al dolore.
Si cerca la sorgente.
L'uomo tende sempre a fare così... a guardare inizialmente l'esterno e poi l'interno.
Ma quando si sta bene, si vede il resto.
Osservo, si, la mia immagine ma osservo lo specchio che la crea e mi domando perché esiste il riflesso?
Perché esiste qualcosa che ti fa vedere più o meno come sei? C'è sempre stato un modo per vedersi, ma come mai, il primo, si è soffermato a osservare il proprio riflesso?
Forse aveva la necessità di vedersi nel profondo, di vedere se i propri occhi gli appartenevano o se celavano qualcosa che fosse estraneo a lui.
Mi viene da pensare a una frase "Non so come farò più ... [segue »]
Composto mercoledì 20 aprile 2011
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