Angelica
Angelica, ha sempre idealizzato l'amore come la più pura delle follie.
Ogni sfumatura di lei...
Maschere che le coprivano il volto...
Questa follia, la sua morte.
Angelica viveva per lui, lui per sé stesso...
l'amava certo, ma era un amore dettato dalla solitudine, dall'essersi perso nell'infinità di sé stesso...
Angelica sapeva sarebbe finita,
ma nell'infelicità si sentiva completa,
sapeva, prima o poi,
che lui l'avrebbe guardata negli occhi, le avrebbe sfiorato i capelli di seta e avrebbe posato lo sguardo sulle sue curve,
ancora una volta...
l'ultima...
Angelica è morta...!
Angelica vaga per strade deserte, posti sperduti di cui lei non conosce nome...
e vaga assieme a volti mascherati che le fanno compagnia...
Cosciente che quello che ha vissuto sì disperderà tra la sabbia...
l'amore...
Un interminabile e straziante sofferenza...
Una vita che vive...
Una vita spezzata...
Guarda l'infinito, attimo nell'attimo e attende un ritorno...
Il suo ritorno...
Si spengono i sogni e si spegne anche lei...
Sa che l'amore della sua vita non tornerà mai...
Incurante del dolore nasce e muore col sole...
Aspettando di rinascere...
e una vita muore...
e una vita muore...
Come muore ogni singola cosa lei tocchi...
Si chiede se dovrà attendere per sempre...
Attendere quegli occhi,
quella bocca,
quei baci,
quelle mani...
Angelica muore...
Ma in quel mare vivrà per sempre...
Composto venerdì 22 aprile 2011
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