Ho deciso di eliminarti
Ho deciso di eliminarti nella foschia del mattino. Guardando i fiori zeppi di brina, belli anche col capo basso. Mi sono vista danzare a piedi nudi in mezzo a loro, trasportata da una musica senza tempo e senza voce. Ero li felice con gli occhi chiusi... Ridevo, ridevo, danzavo. Ero accerchiata da uccelli, farfalle. All'improvviso sono spariti, assieme ai fiori, assieme alla musica, assieme alla felicità. È calato il buio e avevo paura. Sentivo solo i tuoi pesanti passi. Ma non c'era riparo da te... né masso, né albero... solo l'oscurità e io ero troppo candida e tremante. Mi ha investito un uragano di spine e sangue. Ho deciso di eliminarti quando mi sono vista morta e inerme sulla terra nuda, col viso livido e gli occhi spenti e col mio cuore nella tua mano lacerato e squarciato, nero come il petrolio. E poi sono stata mangiata dagli avvoltoi. Tu stavi a guardare con un ghigno in volto e la luce negli occhi. Stavi amando il mio morire. Mi sono svegliata da un sonno così profondo e falso. Ti ho ucciso al tramonto di questo giorno, su di un dirupo accarezzato dalle onde del mare in tempesta. Io giudice e giustiziere. Ho dipinto la tua morte sul velo dell'acqua. E tu non ci sei più. Sei affogato nell'oblio del mio dolore, nel mare condito dal veleno amaro delle mie lacrime. Ti ho guardato affondare e non ho avuto pietà. Ero fredda e distaccata e grande... mi sono amata da morire. Ho così dipinto la mia libertà su ali di rondine e con lei ho attraversato l'orizzonte dei miei dolori.
Composto giovedì 29 settembre 2011
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