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...necessità di ricominciare a vivere prima per cercare la serenità e nuovi equilibri poi.
Difficile perdonare me stessa perché scegliere lui significava rinunciare alla verità assoluta, attendibile e immutabile. La scelta della vita.
Ringraziare lui per avermi lasciato perché mai io l'avrei fatto. Avrei continuato ad amare senza condizione alcuna e dallo scorrere del tempo.
Moglie fedele perché neppure coi soli occhi mi sarei potuta accorgere di altro. Avrei atteso il suo rientro su sedie fredde dell'aeroporto circondata da sguardi estranei fino ad incrociare il suo. Attenderlo a casa con Greta. Corrergli incontro, le braccia al collo e un lunghissimo bacio. La gioia prima nei cuori poi sui visi.
Amante passionale, istintiva, emotiva, dettata dal sentimento, romantica e ardente.
Compassionevole perché il mio posto era con lui anche se fosse stato malato a causa di scelte facili o perché schiavo di una sigaretta.
Compagna fidata perché in qualunque parte del mondo lui si fosse trovato, rassicurandolo mi sarei presa cura dei suoi genitori liberalmente, con istintivo amore.
Donna leale se la sua dimora fosse stata un due metri per due. Madre che avrebbe insegnato e inculcato il profondo rispetto per quel padre che si era sacrificato in modo così nobile.
Un sentimento che andava oltre ciò che si può capire, chiedere e concepire.
Un intenso amore, un'inclinazione profonda, un'ispirazione ardente che travolge che spinge che ti obbliga a prediligere ancora lui fino ad ora... ma non senza fine.
Il mio senso d'amore...
... crederci, viverlo essere.
Composto giovedì 30 giugno 2011
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