Colloqui con Dio


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...oltre nel camminare perché chiunque si avvicina non si scansa ma, attraversa te e passa oltre. Sei l'incoscienza della loro coscienza ipnotizzata inutilizzata nella mente. Tu che non sei considerato, parkinson non ti vedono proprio, non ti toccano perché invano traspari apparenza al sole sei opaco acido d'anima in liquidità di solitudine. Non guardare, non copiarmi, non confondere chi alla lettura si offre d'impegno per comprendere. Le malvagità dettate, scritte sfruttando me come scrivano trattienile nella malattia che purtroppo è mia... tu sei scarso di lucidità rovini la mia personalità perché sei d'oppio carico doppio di meschinità. Ogni giorno il dolore mi sveglia in corpo con delle novità particolareggiate... Steso sopporto e, ascolto il malore... lo studio attento per porre rimedio. Come posso aiuto così la mia esistenza ma, lui è animato da ricche e continue iniziative poi, facile sono d'intimo sensibile con stretti problemi stanchi di commozione parkinsoniana. Sono un parafulmine come un salice piangente oppresso che smobilita nell'aria ossigenata di pianto impreca il tempo che ancora cerca una ragione al mio vivere... Dilaga lo spazio tempo quando non si poteva diluire d'enfasi per l'amore romantico poetico. Quei momenti di gaia freschezza sono scivolati tutti svenuti sfiniti in una ... [segue »]
Composto mercoledì 11 gennaio 2012

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