Scritto da: Amber Fort
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...di chiunque ci stesse accanto. Distanti tra noi, nel rispetto della libertà reciproca, ma mai dai nostri cuori. Avevo imparato a trovare il colore dei tuoi occhi in un albero in preda all'autunno. E tu, piccolo ed indifeso anche da te stesso, avresti imparato a vincere le tue paure, o almeno ad affrontarle, con il mio coraggio. E poi, la notte, ci saremmo abbracciati stretti. Stretti. Stretti. Ai due lati dell'orizzonte di una stessa luna, avremmo ingannato il tempo e la distanza, nel nostro stringerci fino al sonno. Un saluto silenzioso, rinchiuso al centro dell'anima, appuntamento in un sogno che poteva trasformarsi in realtà. Un sogno dove io e te, si pronunciava noi. Ed è lì che, anche stanotte, io troverò asilo. Perché posso nascondermi dal mondo. Ma quando è da me che scappo, io mi rifugio ancora in te. Sono ciò che resta di me, senza di te. Silenzi vuoti, che non sanno più di attesa. Ho atteso e atteso e atteso ancora: invano... Battiti regolari di un cuore che non inciampa più, forse perché non si è più rialzato. La notte a farmi ancora compagnia, senza il sapore di te! La convivenza mal digerita con me stessa. Adesso ... [segue »]
Composto giovedì 21 febbraio 2013

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    Scritto da: Amber Fort
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    A lui, che capirà.

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