La confraternita
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...scrittore passerà un po' di tempo con noi. Il tempo necessario per scrivere questa nostra folle avventura. Appena tornerò al comando di polizia, farò rapporto. È la prima volta che non porto a termine un'indagine ma il mio superiore capirà.
Conclusione del racconto "La confraternita" scritto da r. P. Marley
Dopo alcuni giorni il suo rientro in città il mio amico ispettore p. J. si recò al comando di polizia denunciando la scoperta della confraternita segreta. Il suo superiore mandò alcuni uomini sul posto per porre fine all'incubo. Giorni dopo quegli uomini tornarono in città senza aver rilevato niente di strano. L'ostello nel quale noi alloggiammo, rapportarono che non esisteva e gli unici frati che vi erano nelle vicinanze, vivevano in un monastero ed erano ben visti da tutti. La lingua che si parlava in paese era di poco diversa da quella che si parla da noi; un dialetto campagnolo così lo definirono, e non ebbero nessuna difficoltà a comunicare.
Io avevo soggiornato per ben tre volte in quel paese e sapevo come stavano le cose. Non so perché quegli uomini mentirono. So che lo fecero.
Composto lunedì 28 ottobre 2013
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