Scritto da: Francesca Alleva

Ti ho raccolto

Ti avevo raccolto come solo le donne sanno fare. Con quella loro predisposizione all'accoglienza, come in un grembo. Ti avevo raccolto, con tutti i tuoi pezzi sparsi in giro, i tuoi difetti enormi, che mi facevano sorridere e mi avevano fatta innamorare di te. Ti avevo scelto, sicura che tu avessi scelto me. Ti ho amato da quella prima volta che ti ho visto, su quella panchina a fumare, solo. Solo, ma con una festa che impazzava intorno; ricordo solo che ho pensato di voler essere io la tua festa, la tua musica e il tuo vino. Volevo essere io, la tua festa. Ti ho amato come si amano i gatti. E ti ho raccolto, come si raccolgono i gatti. Aspettando che fossi tu ad avvicinarti alla mia mano tesa, chiamandoti piano, sorridendoti leggermente. E tu l'hai fatto, ti sei avvicinato. Ci sono stati momenti in cui ti accoccolavi sul mio petto e passavi sotto le mie dita, facendo le fusa. Le mie dita, che ora come impronte digitali hanno i tratti del tuo volto. Ma avrei dovuto saperlo che amare un gatto ha i suoi grandi contro. E come un gatto, una sera ci respiravamo a vicenda. E tu mi hai guardata. Ho sentito il graffio ancora prima che arrivasse, appena prima che le tue unghie mi toccassero io già mi stringevo il cuore tra le dita.
Composto domenica 25 agosto 2013

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