Ronzanti frementi

...mi pareva che tutto mi sfuggisse di mano! Quante altre invece credevo di sorpassarla con la mente immaginando un futuro diverso da come doveva a suo volere essere! Niente è giusto e tutto è sbagliato. Cadevo giù nel fondo e poi m'innalzavo a suo piacimento; perché non potevo fare l'inverso? Lei mi faceva vivere il passato, io volevo rendere il mio presente a mio gusto o se non avessi potuto, avrei voluto saper lottare per il futuro. Ero tranquilla sulla panchina in un parco e pareva che mi fosse vicina, fosse con me, in me. Bastarono delle note stridenti da lontano a rievocare un ricordo e tutto mi scappò da mano. Buche m'inabissano come sabbie mobili, provocano incertezza rassegnazione e pianto. Che cosa sono i ricordi se non vita? E perché mai dovrei soffrire per essi? Se sono arrivata a sopravvivere fino adesso, posso riuscire sempre. Mi rialzo, punto lo sguardo al cielo cercando conforto che non trovo. Le mie mani poi, sono loro che senza preavviso, asciugano dagli occhi quelle lacrime come se non fossero governate da me. Mi sollevo e afferro la mia vita che sta volando. Vola in alto ma guarda indietro, non mi ascolta mentre urlo: è ribelle, avara, prodiga e irrispettosa. Ai suoi piedi mi aggrappo, calci tira la mia stronza vita, libera vuole essere del mio destino. Faccia pure, ma con me al mio fianco! Non può lasciarmi smorta in un pensiero! Nella continua battaglia sento di perdere, poi la raggiungo e non mi accorgo che mentre lotto, la musica è già finita, il ricordo è già lontano e sto già volando in alto.

Angela Mori

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