Mio dolce pettirosso

In un giorno qualunque, in mezzo ad un bosco, accade quello che accade da sempre, quello che è la vita, un pettirosso si posa su un ramo. Disse l'albero al pettirosso:
"Ogni mattina perdo
dalla mia corteccia
il succo del mio amore
per te che voli via
e ti posi su di me
per pochi istanti,
ogni giorno cadono i miei frutti
e li vedo marcire
lontano da me
mi fa sentire inerme
come un vegetale
quale posso essere
e ne soffro.
Le mie radici sono
la mia prigione
ancorano il mio animo
sullo stesso suolo da sempre
mentre vorrebbe
volare via con te
mio dolce pettirosso.
Quello stesso animo
che mi tiene in vita
e non mi fa sentire
di essere solo
un semplice albero
ma qualcosa di più.
Perché dentro di me
ci sono mille noduli
messi lì dal tempo
non si possono vedere
ma se mi fai a pezzi li vedrai
uno per ogni volta
che ti sei posato su un mio ramo
e sei volato via, senza capirmi
lasciandomi solo con i miei dolori.
Sono ciò che mi rendono unico
sono i segni del mio passato
erano quelle tracce del tuo passaggio
che mi faceva ricordare
di te ogni giorno, ogni notte
le stesse per cui oggi piango in silenzio".
Non lo capì e volò via come tutte le altre volte, come poteva capirlo sono due esseri diversi mossi dalla stessa felicità ma con due lingue diverse. Nell'albero si formò l'ennesimo nodulo e sversò altro succo del suo amore, quello che noi umani chiamiamo "piangere".
In silenzio anche gli alberi piangono.