La libertà nel palmo di una mano
Mi ritrovai ad osservare il simbolo della libertà giacere a terra esausta. Mi chiesi come fosse possibile che nonostante avesse il dono più bello del mondo se ne stava lì, immobile. Su un pavimento freddo di un centro commerciale rischiando di essere calpestata da un qualsiasi passante. Così la misi sul palmo della mia mano dove rimase per tutto il tragitto che portava all'aria aperta. Credevo che fosse troppo stanca per volare. Che avesse deciso di morire lì. Ma quando una volta fuori, riprese nuovamente a battere le sue ali cercando disperatamente di volare via, capii che fino a quel momento aveva solamente deciso di fidarsi di me. E che per quanto breve potesse essere la sua vita, non fu quello il momento in cui decise di arrendersi. Trovando nel calore della mia mano, la forza di ricominciare. E credetemi che alla fine ci riuscì. Volò via, nuovamente libera. Credo che molte volte è proprio questo quello di cui abbiamo bisogno noi, qualcuno che ci sollevi da terra e ci dia la spinta per ricominciare a volare.
Composto domenica 26 aprile 2015
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