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...se dentro noi stessi non sappiamo trovare la giusta oasi per sostarci e poter riflettere sul cammino che si fa nella quotidianità, diventa più pesante il fardello da portarsi sulle spalle, e se poi durante il cammino non troviamo chi possa dissetare e alleviare le nostre stanchezze, si finisce spesso nell'oblio e si cade sempre più profondamente in pozzi bui e neri, dove non esistono acque che ci possono riportare in superficie. E se non c'è l'amico pronto a lanciarci la fune per aggrapparci è la fine, a meno che non si conosca già il pozzo e si sappia nuotare o prematuramente abbiamo indossato il salvagente. Se grammaticamente di tanto in tanto sbaglio e non allineo i contenuti, spero di essere perdonato, compreso e capito, perché non sono né un poeta né uno scrittore, e quello che scrivo e riporto è solo farina del mio sacco, perché sono e mi sento un uomo della strada, che ha sempre saputo guardare oltre e non mi sono mai soffermato alle apparenze senza poterne scoprire e capire i contenuti. Anche se a volte mi hanno recato ferite profonde, ho saputo vivere del pane del mio stesso sudore, non sempre facile da ingoiare, perché magari mi mancava la saliva per poterlo inumidire e ingoiare.
Composto domenica 26 aprile 2015
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