Scritto da: Akihiko Yoshiyuki

The song of memory


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...a frequentarsi, cominciarono ad affezionarsi ed uno dei due... ad innamorarsi. Fu subito attratto da lei, da quel giorno che la vide con quella divisa da scout. Si strinse e si affezionò sempre più dal suo sorriso alla sua bellezza, ai suoi modi di fare, al suo profumo, persino dal suo modo di recitare in quell'ultima volta che la vide a teatro. Sembrava quasi perfetta, ma nessuno è perfetto: tutti hanno difetti. E sono proprio quei difetti a rendere le persone stupende. Ha vissuto momenti che riuscirono a levargli il respiro. Nella radio passa una canzone, in quell'istante ricordò lei con quell'espressione da bimba con addosso quell'abito bianco dal taglio morbido, come l'ultima volta che la vide. Sapeva che le spine delle rose pungono, lei fu scorretta, avvelenò quelle spine. Non ha mai avuto aspettative, impenetrabile, ma lei dannatamente riuscì a convincerlo ad abbassare e varcare quella sorta di protezione che con il tempo era riuscito a crearsi, andando via, portandosi con se un pezzo di una cosa a lui cara, fragili frammenti che ormai a lui non importano più. L'ha amata. Ci sono brutti e bei ricordi... i brutti servono per imparare dal passato, per imparare a non commettere gli stessi errori. Poi ci sono i belli, beh i belli li conserviamo. Li conserviamo sempre nel cuore, li conserviamo per ricordare i fantastici momenti vissuti insieme anche se un giorno non ci saranno più. I bei ricordi non si cancellano, non sono come il mio stipendio. Tutti noi cerchiamo di trovar la stella giusta nel bel mezzo delle altre stelle. La vita è fantastica e una sola: bisogna viverla!

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