Se devo restare per non poter esprimere ciò che sento, i miei pensieri, i mie stati d'animo, il mio dolore... Allora preferisco andarmene. Ho diritto come tutti di esistere. Da sola farò forza a me stessa.
Non mi posso più permettere di farmi ferire di continuo, di leggere che tanto non ne valgo la pena, che conto meno di niente. Io conto eccome!
Io sono stata ciò che nessuno è riuscito ad essere, nessuno!
Il mio segno l'ho lasciato. Ora sarò ciò che devo essere nella realtà. Ci vorrà tempo, le ferite sono grandi, dubito persino di me stessa. Ma mi ritroverò e rialzerò la testa sapendo cosa non permetterò mai più a nessuno di farmi. Sapendo cosa non permetterò più di fare. Cosciente del mio intuito, della mia esperienza di vita, delle ferite laceranti che ho nel cuore e nell'anima, ma consapevole anche di essere sempre stata sincera, di non aver ingannato, di essere stata me stessa, di aver rinunciato a me per gli altri mettendoli sempre davanti a me stessa. Ora no, ora ci sono io ed esigo il rispetto che ho sempre portato. Perché il rispetto è alla base di ogni cosa, di ogni rapporto, di ogni amore. È ora di rispettare me stessa perché non mi sono ascoltata per troppo tempo.
Io non ho perso, ho vinto.
Perché l'apparenza non mi interessa.
Ho perso qualcosa è vero... La mia dignità per troppo tempo, ma la riconquisterò.
Ho amato con tutta l'anima sperando di vivere giorno per giorno quell'amore.
Amo ancora morendo un po' ogni giorno per cose lette e sentite.
Ora chiedo rispetto per il mio dignitoso silenzio.
Composto mercoledì 5 agosto 2015
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