Un posto migliore...
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...con le onde che ci bagnavano un po'... allora mi sono alzata e l'ho presa bene per mano. Poi siamo scese dagli scogli e abbiamo incominciato a correre. Lei ride, io rido. Ridiamo come due pazze. La spiaggia è interminabile. È il tramonto. Non c'è nessuno. Continuiamo a ridere e a correre. Poi ci buttiamo sulla sabbia e comincio a baciarla. Lei mi bacia. Il buio si avvicina. Noi siamo abbracciate sulla sabbia dorata, immobili, senza parlare, solo respirando piano. Il rumore delle onde del mare, il vento che scompiglia i capelli soffici di Emma, la luna che spunta. È ora di tornare a casa. La prendo in braccio. Mi avvio sulla strada, ma poi mi giro, guardo il mare e mi viene da piangere. Trattengo le lacrime per non spaventarla. Ma lei mi sente lo stesso. Si aggrappa al mio collo e mi asciuga le lacrime, che sono scese, traditrici. Sorridendo mi dice: "Mammina, non ti devi dispiacere per il papà... lui ora è in un posto migliore, pieno di spiagge e di mari dove correre... " " Si, hai ragione amore, ora sta in un posto migliore..."
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