Ricciolo d'ottone
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...senza mai far perder loro la grazia, ne la leggerezza del poterle dire, sia che frivole di significato, sia che pregne di peccato, o di ragionamenti logici di cui non perder filo.
Labbra bianche come una fanciulla, che in alcuni frammenti di pellicola, macchiati, sembravano lasciar intendere qualcosa, con quel bianco, che era stato cancellato, nascosto, non mostrato.
E a guardare ancora, qualche attimo di sguardo perdersi nel vuoto, come ad osservare, altrove.
A volte apparivano colate di sabbia dal suo fare inaspettato, qualcosa che da dentro toglieva respiro, per poter uscire, un demone sopito, o un angelo dimenticato, che aveva le sue ali, e un tempo per volare, da dove cadere e farsi male, da dove cadere, e farsi male.
Prese le sue cose all'improvviso, o almeno così alla gente piace pensare, per non interrogarsi sui perché non l'avessero compreso, che stesse andando via, a lasciare un vuoto che non si colma, se non con strani artifici atti a togliere sensi di colpa,
se non con ragionamenti che partono dalla fine, e costruiscono strade per potersi motivare a percorso da seguire, a logica e ragione.
Ma lei non c'era più, nemmeno a guardare cento volte il gradino della casa ... [segue »]
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