Sere d'estate, degli innammorati che si appartano, dei ragazzi che cercano, delle donne che si pavoneggiano, della vita da vivere ad ogni costo, delle vite che si spezzano in questa ricerca, degli amori che finiscono in queste notti, dei suoni e dei fuochi d'artifici, delle canzoni e dei balli, dei troppi balli e delle troppe canzoni, del troppo vino per mascherare il troppo dolore, delle solitudini insopportabili per sopportare il quotidiano, delle gioie sfrenate per frenare le lacrime, del piacere da trovare per provare un'emozione, delle emozioni abortite per illudersi di gioire, dell'effluvio di parole per paura di ascoltare il silenzio, del silenzio da sfuggire per timore di guardarsi dentro.
Non sono queste le sere d'estate che amo, che cerco, che voglio.
Le mie sono sere tranquille, sere serene, sere d'incanto, fatte per sognare, per amare, per volare, per sorridere, per gioire, per tuffarsi nell'incanto delle stelle che brillano, della luna che mi spia sorniona, di passaggiate sulla spiaggia buia, di parole scambiate sottovoce per non disturbare il sonno della notte, di pensieri troppo grandi per gli altri, troppo grandi anche per me, che non capisco come sono diventato, dove sono arrivato, del come e del perché sono cambiato, delle ... [segue »]

Ambrogio Santelia

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