Adolescenza nel ricordo di battiti impazziti
Durante un pomeriggio agostano, in una cornice da sogno e con la spensieratezza dei pochi anni che avevo sulle spalle, bussa alla porta delle mia esistenza una situazione nuova, totalmente sconosciuta ma maledettamente attraente come solo una calimita sa essere. L'acqua del mare è azzurrissima e tiepida, il sole sbatte sul viso con prepotenza e la brezza leggera porta con se un profumo di ginepro che inebria l'anima.
Lui si avvicina a me, non lo conosco, o meglio l'ho conosciuto poche sere prima ma, tra noi, neppure una battuta.
Si avvicina e cominciamo a parlare come vecchi amici.
Nessuno sapeva nulla dell'altro e dopo alcune ore di permanenza in acqua, usciamo e ci ripromettiamo di proseguire la chiacchierata in altra sede. Scambio dei numeri telefonici e orari concordati perché nessuno si accorgesse di nulla. Lui era maggiorenne, io ancora no! Inutile dire che si è rivelata " L'Esperienza della mia vita ", quella che ancora oggi ricordo per il battito impazzito del mio cuore, per quel sano soffrire che solo un grande amore sa farti provare. E finita presto a causa di intromissioni familiari ed è finita durante la fase di massimo coinvolgimento; probabilmente proprio perché non ha avuto il tempo di consumarsi nella routine, è passata alla storia ( della mia vita ). Lui ora non è qui; è volato " più su " qualche anno fa. Vive ancora dentro me, nel ricordo di momenti che mai più nessun altro è riuscito a farmi vivere.
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