Negli anni, forse, ho utilizzato un'eccessiva riflessione rispetto a quelli che dovevano essere momenti spensierati insieme ai miei coetanei, troppe volte mi son chiesto cosa stavo facendo, perché lo stavo facendo, mi chiedevo con insistenza a cosa portasse; una delle conseguenze che adesso osservo, senza peraltro poter far nulla, è una forte personalità che mi caratterizza posta innanzi ad una solitudine che accompagna i giorni della mia vita, solitudine ancor più marcata dai vari gruppi sociali (singoli individui che salgono in cattedra solo in gruppo) che il mio contesto sociale mi propone. È sempre la forza che ho dentro che soffre per rinnovarsi ma che si rinnova per mezzo di Dio - nostro Padre e sorgente primaria per dissetare la sete d'amore che noi tutti abbiamo - a rendere intensi e felici i miei giorni. Ho quasi sempre dominato le relazioni assecondando il mio e la mia voglia di crescere come singolo, non so più distinguere i miei coetanei perché pochi riescono a stimolarmi come io desidero, vorrei essere per la prima volta trasportato e distaccarmi completamente dalle preoccupazioni e dai grandi doveri che la morale, l'ambito sociale e il vivere solo mi obbligano congiuntamente a tenere. Domande che gli altri ancora non hanno avuto modo di porsi corrispondono a risposte che io ho già dato da tempo a domande che ancor prima la mia vita mi ha posto davanti, che colpa ne ho? Io vivo questa mia vita così, sono questo e solamente pensando la mia vita come "missione" sono indotto, ancora per tanto, a vivere intensamente e correttamente da vero cristiano perché credo fermamente che questa è la giusta via, anche se ricca di ostacoli.
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti