Il biglietto d'imbarco
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Rovistando tra le foto di famiglia mi sono imbattuta in un biglietto d'imbarco per New York intestato a mio nonno e non utilizzato. Chiedendo spiegazioni a mia madre, ho rivisto nei suoi occhi, mentre tornava indietro nel tempo, l'espressione di quella mesta e sottile sofferenza che lei carpiva nell'aria della sua infanzia, quando anche lei, avuto tra le mani questo foglio, chiedeva il perché di quel biglietto, custodito tra i ricordi, tra quelle poche foto di famiglia che immortalavano solo gli avvenimenti importanti.
Mia nonna, quel biglietto lo custodiva come un amuleto scaramantico, il ricordo di un diniego ad un marito che, volendo assicurare il cibo, o meglio il sostentamento alla sua famiglia, emigrava.
Su quel biglietto riposto insieme alle foto, aleggiavano frasi non dette o sussurrate, rimorsi e sensi di colpa: per mia madre basta guardarlo e, ancora oggi che ha 83 anni, ai suoi occhi si trasforma in uno scrigno che custodisce, la fierezza umile di quel tempo antico, vissuto tra sacrifici, privazioni e povertà. Mia madre racconta che suo padre, (nato nel 1874), era già stato a New York, una prima volta dal 1896 al 1910.
Parlandole del suo lavoro di operaio nella costruzione delle gallerie "per ... [segue »]
Composto nel ottobre 2008
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