Vuoto
Mi resi conto di essere un naufrago.
Perso nell'azzurro mare dei tuoi occhi.
Cullato dalle onde, accarezzato dalle lievi onde.
Avrei desiderato l'eternità in quell'istante, avrei desiderato un fermo immagine. Avrei desiderato semplicemente il sapore delle tue labbra.
Avrei desiderato le stelle a contornare quella favola.
Ed invece...
Sono davanti ad un portatile.
A rendere l'idea delle mie emozioni per qualcuno che non le capirà o a cui non importerà.
Sono qui a fissare uno schermo, pieno di scritte che non ho realmente letto. Di cui non m'importa nulla,
Tutto è sparito, tutto è inutile. Tutto diventa una parodia della vita se non sei qui. Se non sento il tuo sguardo, o il tuo sorriso. Se non posso sfiorarti, o semplicemente farti ridere.
Sono qui. Depresso ed insulso di fronte ad un portatile. Uno degli amici più cari. L'amico al quale ho confessato i miei peggiori segreti, e quello con cui ho condiviso alcune delle mie gioie più grandi.
E tu chissà dove sei. Chissà se stai bene. Chissà se hai compreso. Chissà... chissà...
Ed osservando una tua foto, seguo i tuoi lineamenti, fini e ben definiti. Accarezzo col pensiero il tuo viso e mi perdo nell'immaginarti qui. Seduta, al mio fianco.
Ma tu non ci sei, e forse mai ci sarai.
Ed io, incompleto per natura, proseguirò ad osservarti e amarti.
A farmi cullare dai tuoi occhi.
Perso e naufrago.
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