Lei venne da me
Di dolci linee, contorni sensuali di viso angelico colmo di passioni laceranti e soffocate, che furono strette da mani irrispettose che indugiarono su corpi svenduti e che bramarono il frutto voluto e privato da tuo sentimento, te che passasti da soglia sconosciuta prestata a festosa atmosfera, cogliesti in me il candido dono su che fui creato e su cui si basa il mondo intero stretto da serpi fuorviatrici che giungo per far perire e non per far convivere, ma te che nient'altro udisti e fautrice di canto melodico tu ammaliasti le mie brama, a te che venisti da me scevra del tuo scontento rapisti me col tuo splendore. Colsi frastornato il mio fragore... ed udì un erme messaggero di vita il mio sibilo di sopravvivenza, ancora stretto da serpi scrollasti in me la mia forza e destasti il mio spirito, egli ebbe di che rimarginarsi... e fù tuo, tutto tuo... al calar del Sole fino all'Alba che per ultima vedrà questa Terra... ed il messaggero volò ebbro di cotanta sapienza su di come un'anima leggera rimargina un'anima vagante.
Composto mercoledì 31 dicembre 2008
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