Tra la pineta e il mare
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...appena sbocciata. La bretellina della sua veste si era abbassata sulla spalla, scivolando giù, fino a raggiungere il seno morbido e vellutato. "Lasciala così, sei perfetta", disse di nuovo lui, per impedirle di tirarla su. Il sole giocava con lei, quando il vento muoveva i rami folti e disegnava figure di ombre e di luce sulla sua pelle di seta. Luccicava al sole un braccialetto che aveva legato intorno alla caviglia delicata. "Perfetta, ferma così". Lui aveva già sistemato la sua macchina fotografica. Si era fermato solo un momento ancora ad ammirarla dal vivo, poi l'aveva catturata per sempre in uno scatto. Negli occhi di lei quello strano imbarazzo di essere bella, negli occhi di lui il desiderio di averla.
Si muovevano adesso alla volta del mare, cercandolo al di là dei pini e dei cespugli, ascoltando il rumore delle onde infrangersi sul bagnasciuga per indovinare da quale parte si trovasse. Correvano di nuovo a perdifiato, fendendo il vento che si scontrava con i loro volti sudati, mentre solo i pini stavano ad osservare quelle corse sfrenate, piene di passione, a cercarsi l'un l'altro, a rincorrersi come fossero ragazzini, e tra gli alberi si spandevano come echi le loro allegre ... [segue »]
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