Tutta colpa del mare
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...come può amarlo una ragazzina di sedici anni.
La vita mi sembrava monotona e priva d'interesse, l'unico momento che mi sentivo in armonia con ciò che mi circondava era quando correvo sulla spiaggia. Tutte le mattine percorrevo sempre lo stesso tratto, e tutte le mattine incontravo un ragazzo che tirava in secca una piccola imbarcazione, i primi tempi ci guardavamo, poi cominciammo a salutarci, io passavo alzavo il braccio e lui salutava, poi un giorno mi si parò davanti e con un sorriso mi disse:
"Ciao, io sono Alberto Girardi, e tu?".
"Rossella Rinaldi".
Alberto era più grande di me, presto sarebbe andato all'università, ci mettemmo a parlare, mi disse che intendeva diventare biologo marino, perché adorava il mare, mi raccontò dei suoi sogni, m'insegnò a nuotare sott'acqua, e a guardare il mare come non l'avevo mai visto, a riconoscere le varie razze dei pesci, la differenza tra i delfini, le balene, le razze eccetera, mi fece comprendere cosa l'inquinamento produceva su le creature marine e sull'eco sistema che le governava.
Ricordo ancora il giorno in cui mi portò all'acquario che era a pochi chilometri da dove vivevo, grazie a un suo amico e al fato che lui vi lavorava, riuscimmo ... [segue »]
Composto giovedì 6 maggio 2010
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