L'estate sta finendo
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...abitudine. In quella stanza c'erano tutte le nostre aspettative, fermi al centro non sapevamo cosa fare, mi feci coraggio e presi il suo viso tra le mani, lei tremava non che avesse paura: mi aveva confidato, che oltre a suo marito, non aveva mai avuto altri uomini. Con delicatezza sbottonai la camicetta di raso: la pelle era vellutata la baciai delicatamente le mie mani scorrevano sulla schiena, feci saltare la chiusura del reggiseno, era perfetta. Miei Dei cosa avevo fatto per aver accanto questa donna meravigliosa, continuai a baciarla. Eccitata, in preda ad una passione a lungo repressa, strappo via la mia camicia: esplorando ogni centimetro del mio corpo, mi baciava e mi mordeva. Il desiderio aumentava, gli ultimi vestiti caddero, avvolti nel vortice della più sfrenata lussuria, viaggiavamo verso lidi sconosciuti e al culmine del piacere, sentii le nostre anime che si univano: vibravano all'unisono e la melodia era paragonabile al crescendo di violini della primavera di Vivaldi. Stanchi ma felici e appagati ci guardammo negli occhi e capimmo che da quel momento non ci sarebbero stati più ostacoli al nostro amore, lo avremmo vissuto giorno dopo giorno, assaporandone ogni attimo come se fosse l'ultimo.
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