Piccole storie di cuore
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...il dopo cena.
Finisco di preparare i trolley, metto poca roba, non mi è mai piaciuto viaggiare pesante, mi basta solo l'essenziale, ad un tratto mi sento afferrare ai fianchi, mi volto, lo vedo, bello come il sole, nonostante tutti questi anni i miei occhi lo vedono sempre più bello, "Ho lasciato prima per aiutarti con le valige", lo siedo a bordo letto, lo spingo giù io mi metto su di lui a cavalcioni, gli accarezzo i capelli, - i suoi folti capelli castani - "Ascoltami, anche se tu non sei la parte migliore di me, io non ho conosciuto mai una persona bella, quanto te, mi hai insegnato tanto, mi piace sentirti parlare, la tua voce mi rilassa talmente tanto che a volte mi ci sono addormentata ascoltandoti. È incredibile come qualsiasi cosa faccia con te, anche la più semplice, la più stupida, assuma inspiegabilmente un aspetto bello. In te ho trovato la mia dimora e per questo non permetterò mai di perderci, non riesco ad immaginare un domani senza te. Riesci a capire ciò che ti dico? Abbiamo entrambi in passato sofferto per scelte sbagliate che ci hanno segnato e fatto soffrire, io se tu vorrai saprò starti vicino e farti dimenticare; voglio esserci per te, solo per farti del bene, per renderti felice e, anche se dovessi (e sicuramente accadrà) sbagliare tanto, tu abbi pazienza e insegnami a migliorarmi. Oggi, preparando le valige, ho realizzato e capito che io voglio vivere e prendermi cura di te per tutti i restanti giorni della mia vita, perché tu rappresenti la mia primavera anche se fuori è inverno".
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