Nato, morto e risorto
Sono nato, morto e risorto. Mi hanno crocefisso l'anima con spine di rose bianche, asciugato il sangue sui loro candidi petali e sepolto il cuore sotto strati di menzogne e lascive parole. Mi hanno ornato il capo con corone di bugie, di malignità, di sguardi che tremavano nell'intimo del mio silenzio. Sono nato piangendo, gridando il dolore che custodivo negli occhi, verdi come le gemme autunnali accarezzate dalla pioggia continua di un cielo troppo nuvoloso per cullare le mie notti. Ho vissuto predicando amore ed elemosinando la povertà di una carezza che vibrasse il cuore come corda pizzicata dall'eterno compositore di vita. Sono morto dopo una vita solo sfiorata, immaginata e sognata, accarezzata, stretta, respirata. Vedevo il cuore dentro occhi non miei, gioia e speranza che troppo presto avvelenarono il sangue di dolore e illusione. Redensi l'orgoglio e chinai il capo, specchiandomi e trovando conforto nelle lacrime, compagne silenziose della mia solitudine, compagne di questo cammino, di questo intimo calvario. Ma dalle lacrime illuminate da un raggio di sole nascono colori che stordiscono il cielo, dipingendo le nuvole di sfumature nuove, macchiando il cuore di improvvisi battiti. E sono risorto, rinato, tornato a vivere grazie a te, che come madonna avvolgi il mio corpo ferito in un soffice velo e mi dai luce. E come sole che illumina gli angoli scuri della vita dai nuova linfa ad una rosa rosso sangue che sboccia nel sepolcro del cuore e vivrà ora e per sempre di un eterno battito d'amore.
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