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Ho atteso arruffato in un angolo di questa sala d'attesa che passasse di nuovo il treno dell'amore. L'ho atteso sudato e bagnato, con ansia e voglia di viaggiare nuovamente; voglia di percorre un tragitto simile a quello che avevo già fatto. Un tragitto lungo, fatto di molte soste in ogni posto del mio cuore. Un tragitto spesso difficile ma ricco di sorprese e novità. Ho atteso che passasse un treno simile a quello su cui ero già salito; nell'attesa ho visto passare molti altri treni, ognuno con i suoi carichi merci, con le proprie caratteristiche ed i proprio tragitti. Ma ho sempre scelto di non salire, di rimanere a terra ad attendere un treno che sentissi ancora mio, che mi vedesse ancora passeggero felice del proprio viaggio. Ho atteso fino a quando, guardandomi alle spalle, ho scoperto che ogni sala d'attesa ha una porta da cui poter usciere. Ho cominciato un po' alla volta, mettendo da principio solo il naso fuori da quella sala, con l'occhio proteso all'esterno, ma con le orecchie attente sempre a percepire l'arrivo di un nuovo treno. Un passo alla volta ho cominciato a varcare quella soglia, fino a quando ho scoperto che il mondo al ... [segue »]
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