"So che detesti i fiori, ma mi sono fatta prendere dal panico. Avevo pensato di portarti uno smalto coi brillantini, un bastoncino d'incenso e uno specchietto. Mi sembrava divertente."
"E perché non l'hai fatto?"
"Perché mi sono resa conto che non faceva ridere."
"Non è vero."
"Li porterò la prossima volta."
"Bè, ma ormai hai rovinato la sorpresa. Tesoro... Che bello vederti."
"Scusa se ci ho messo tanto."
"In effetti ti ci è voluto un bel po'."
"Sai com'è... il traffico... Odio gli ospedali."
"Lo so. Nosocomefobia"
"Cos'è?"
"La paura degli ospedali."
"Non sapevo che esistesse una parola per descriverla."
"Esiste una parola per tutto. Io non vado in bagno da due settimane e loro dicono che soffro di" anismo "."
"Potrei scriverci un pezzo su questa cosa."
dal libro "I cento nomi" di Cecelia Ahern
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