Quell'affetto si sviluppò a un punto davvero singolare. In un'anima così vergine, fu come un primo amore.
Separato sin dall'infanzia dai genitori, che aveva conosciuti appena, circondato e come murato tra i libri, avido anzitutto di studiare e di apprendere, esclusivamente attento fino ad allora alla sua intelligenza che si affacciava alla scienza, alla sua immaginazione che cresceva nelle lettere, il povero studente non aveva ancora avuto il tempo di sentire che aveva un cuore. [...]
Si accorse che c'erano altre cose al mondo oltre alle speculazioni della Sorbona e ai versi di Omero, che l'uomo aveva bisogno di affetti, che la vita senza tenerezza e senza amore era solo un ingranaggio arido, stridente e straziante; solo si figurò, poiché era nell'età in cui le illusioni sono sotituite solo da altre illusioni, che gli affetti del sangue e della famiglia fossero gli unici necessari, e che un fratello da amare bastasse a riempire tutta un'esistenza.
dal libro "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo
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