Lo Stesso Appello
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...umana, nel benessere economico e sociale e non la raggiungiamo mai. Oggi gli ostacoli che l'uomo produce in questa contemporanea società, aumentano freneticamente, in modo particolare quello economico. La crisi ha colpito e affondato molte famiglie, che vivevano già in condizioni economiche alquanto precoci. In questo modo, non possiamo raggiungere nessun tipo di gratitudine. Tuttavia, se non passiamo dalla nostra attuale condizione di malessere, di sfiducia, di egoismo, ad un'altra condizione. Se non passiamo cioè dalla guerra alla pace, dall'odio all'amore, dalla morte alla vita. Naturalmente con la base delle nostre vitalità umanistiche, non ci riusciremo mai. Per questo l'ha fatto già Gesù per noi, perché da soli non ne siamo capaci. L'ha fatto in maniera umile e misericordioso, caricandosi tutto sulle spalle con una croce, il peso delle nostre sofferenze, dei nostri peccati, dei nostri odi e morendo in fine per noi, al posto nostro. Ma il Signore risorgerà, e si mostrerà vivente a chi ha gli occhi di speranza nel cuore per vederlo. Verrà trasformando la pena in dolcezza, la morte in vita, la disperazione in felicità. Ecco il senso della Pasqua, altro che uova e colomba farcite al cioccolato con i frutti glassati. Accogliamo, spalanchiamo le porte al Cristo, come ci ricorda Giovanni Paolo ii a tutti noi giovani nel mondo. Accogliamo, allora, il dono di questa nuova Pasqua che viene, non la rifiutiamo per causa di una banale mancanza di dialogo fra i popoli. Operiamo invece questo nuovo passaggio alla vita, alla speranza, aiutati dalla fede e dalla carità, e non verranno meno le benedizioni.
Composto mercoledì 28 marzo 2012
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