Radici
È un ondeggiare di foglie questa notte qui; ondeggiano in assenza di vento come fosse la terra a cullarle. Le radici di questo albero non sanno più dove aggrapparsi, pare abbiano esaurito lo spazio. Se mi confondessi di più tra questi fumi, penserei che quella di non fittonare sia una loro decisone consapevole, come se potessero scegliere dove andare. Come se volessero spingersi in un evacuazione, più che nella ricerca di ciò che le tiene vive. Come sfuggire all'apparente banale necessario, ad un dovere già scritto dello stare radicate lì, perché così si è deciso; così è stato scelto per loro. Ma, come non fossero tragicamente cieche, sanno emergere in superficie. Se in tutto ciò ci fosse una coerenza, mi piacerebbe pensare che ogni uomo prima di diventare carne fosse una radice. Una di quelle che si è meritata la libertà.
Composto martedì 9 ottobre 2012
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