A proposito del punto di Archimede: la componente razionale di un'idea non basta per giustificare e accettare la validità di una verità che si pretende di considerare oggettiva e innegabile; oltre alla giustificazione è indispensabile l'autogiustificazione.
Se si tratta di stabilire una verità ultima, ha senso trovare la sua validità in se stessa, evitando un inconcludente regresso all'infinito, dovuto alla tendenza, alla suddivisione e alla limitatezza di un comune modo di ragionare.
Alla base del metodo c'è lo scetticismo, il dubbio che permette e giustifica la ricerca della conoscenza, al di là di una vita passivamente accettata.
Per arrivare a una conoscenza indubitabile si deve necessariamente iniziare il ragionamento ammettendo di non sapere, e desiderando sapere.
In secondo luogo si deve trovare almeno una premessa razionale e indubitabile (ciò è possibile solo osservando i fenomeni "strettamente" alla portata dell'esperienza),
ricavare il principio che la regola determinando una fenomenologia particolare, e adattarla, tramite un processo "induttivo", a un fenomeno più complesso, altrimenti inconoscibile.
Composto domenica 11 luglio 2010
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