La mafia ha una sua identità. Non nasce mai dai semplici ma si ingrossa tra loro. La capacità di ottenere denaro dalle vittime e la certezza di non essere perseguiti, rende sicuri e cattivi. L'organizzazione mafiosa è una forma di manipolazione del gruppo che affonda le sue radici in terreni fertili già confermati. Gli uomini non sono uguali.
Esistono persone che si trovano in determinati luoghi grazie all'inganno. Spesso discendono da famiglie di arrangiatori dediti al furto.
Chi ruba o persegue un illecito è sempre determinato ed efferato negli atti e si sente realizzato nel favorire un dolo anche di tipo vitale. Ancora meglio se a gestire l'illecito sono soggetti coesi. Essi perpetrando i comportamenti malavitosi considerano amicizia la complicità che istaurano. Il tornaconto è il deterrente. Il sostegno del capo un incentivo.
Le mafie più cruente sono quelle sorde. Le non ostacolate. Sono celate dai muri delle aziende e dei luoghi pubblici. La mafia uccide, ruba, congiura, inganna. Soprattutto nasconde i suoi crimini peggiori. La vittima è inerme davanti al branco perché gli attori rubano la scena recitando a soggetto ognuno la loro parte...
Per mafia si può finire in tribunale ed essere condannati tra le risa falsamente furbe.... [segue »]

Francesca Genna

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