Sul superamento della democrazia partitica
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La democrazia, governo del popolo, sembra essersi identificata obbligatoriamente con il sistema partitico che dovrebbe essere garante di quella rappresentatività necessaria a non escludere nessuno dal potere così che tutto il popolo venga messo nella condizione di poter decidere. Ma è davvero ancora così? Dopo la fine della prima repubblica, dei partiti di massa e del sistema proporzionale puro si può ancora pensare che coloro che siedono in parlamento grazie ai pariti rappresentino la stratificata e variegata popolazione italiana? O solo solo un'élite autoreferenziale che alimenta il suo stesso sistema fingendo di cogliere dalla popolazione che dovrebbe rappresentare i suoi deputati mentre nella realtà il sistema clientelare sceglie da sé in base alle opportunità e necessità che via via si manifestano?
Voglio aprirvi gli occhi su come abbiamo ormai confuso insieme democrazia e partiti da arrivare a pensare che non si possa sostenere l'una senza la presenza degli altri mentre sarebbe possibile creare un sistema politico in grado di reggersi su un vasto consenso dovuto alla vasta rappresentanza, dei meccanismi di altro controllo che garantiscano pesi e contrappesi con un occhio all'efficienza del processo legislativo così da dare risposte quanto mai rapide ed efficaci.
Bisognerebbe abolire l'inutile senato per avere un ... [segue »]
Composto domenica 26 luglio 2020
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